Nel mondo multiculturale in cui viviamo, fatto di incontri, viaggi e sradicamenti, parlare ai giovani di tematiche come l’inclusione, la diversità, l’accoglienza o la discriminazione diventa sempre più importante per fornire loro dei punti coi quali orientarsi, pena sentirsi come olio sull’acqua.
È quello che ha cercato di fare Abi Kobe Zar, presentando il suo libro Pane e acqua zuccherata alle classi seconde e terze della scuola secondaria di primo grado del nostro Istituto. L’autore, laureato in Giurisprudenza, vive a Verona dopo un periodo trascorso a Londra ed è un giovane attivista impegnato sul fronte dei diritti umani, in particolare contro il razzismo, con cui ha dovuto fare i conti tutta la vita. Il suo libro, per usare le sue parole, “vuole essere un terreno fertile dove persone di generazione, etnie, credo e cultura diversa possano trovare un punto di incontro e riscoprirsi più simili che diversi”.
Attraverso uno stile molto coinvolgente le studentesse e gli studenti della nostra scuola sono stati spronati a riflettere sui pregiudizi che ci possono abitare e su ciò che si nasconde di buono nell’incontro con l’altro, imparando a dialogare con un testimone che ha vissuto un’esperienza personale che ha cercato di trasfigurare nel suo romanzo. Tra letture e domande abbiamo così riscoperto il significato di una parola tanto abusata quanto essenziale per essere cittadini responsabili: quella di “inclusione”.
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