mercoledì 21 ottobre 2020

L'inizio di un'avventura: emozioni dal mondo delle prime medie

Iniziare la scuola secondaria di primo grado, specialmente dopo un anno passato a casa dietro uno schermo, è un grande cambiamento, ma le nostre ragazze di prima non mancano certo di entusiasmo per questa avventura... tra batticuori, ansie e la gioia di conoscere nuovi compagni, insegnanti e materie mai fatte. Pubblichiamo due articoli arrivati in redazione: il primo proviene da un équipe di giornaliste di 1^A, il secondo da una corrispondente che vuole rimanere anonima. Buona lettura!



Ciao a tutti e benvenuti nel primo numero del giornalino "News 1^A"

In questo giornalino noi, alunni della 1^A, metteremo le notizie, le avventure, i disegni e le magnifiche storie fantasiose che creeremo con la nostra fantasia e con le nostre abilità.

Il primo giorno di scuola (di Sofia Guerzoni)


Il primo giorno di scuola è stato molto bello. Nella 1^A si sono create nuove amicizie, anche solo a guardarsi. Molti hanno raccontato della sera prima, che era stata ansiosa, alcuni non avevano perfino dormito la notte! Altri erano tranquilli, mentre alcuni svogliati. Il primo giorno è stato emozionante e siamo certi che un piccolo pezzo della felicità di quel giorno, ognuno di noi ora lo porta nel cuore. Dopo così tanto tempo senza amici, tutti aspettavano quel giorno!

I pupazzi animati (di Clarissa Piccirillo)


In un giorno molto freddo di Settembre i ragazzi e le ragazze della 1^A stavano facendo i compiti che avevano dato loro gli insegnanti. I ragazzi, però, non potevano sapere che, mentre erano impegnati a studiare, i loro pupazzi preferiti si animavano e si mettevano d'accordo per stare tutti insieme, anche quelli che venivano da paesi lontani. Insomma i pupazzi erano la parte divertente dei ragazzi, la loro fantasia! Dobbiamo sempre pensare di avere un posto in cui, soprattutto quando facciamo fatica, la nostra fantasia di ragazzi, sia comunque sempre libera di muoversi !

realizzato da Ilaria Bergonzini
clicca sull'immagine per ingrandirla

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Le impressioni di un'anonima scrittrice

Per me è cominciata una nuova avventura… la scuola media. All'inizio avevo timore di questa nuova esperienza, perché non ero in classe con tutti i miei amici delle elementari, ma già il primo giorno ho cominciato a conoscere altri ragazzi della mia età. Un aggettivo per descrivere questi primi giorni è "DIFFICILI", perché mi sono dovuta organizzare per riuscire a fare i compiti, ma allo stesso tempo fare sport. Il primo giorno ero molto agitata, ma quando siamo entrati in classe e ho conosciuto i primi insegnanti, mi sono subito tranquillizzata. Sono certa che quest'anno sarà molto complicato per via del Covid, ma sono anche sicura che affronteremo tutte le difficoltà che ci si presenteranno con grande forza e soprattutto a testa alta.








sabato 17 ottobre 2020

Planet or plastic: la sfida per salvare il mondo

I grandi cambiamenti partono sempre da buone pratiche che modificano i nostri stili di vita quotidiani. Durante le vacanze i ragazzi del corso di tecnologia della prof.ssa E. Lucadamo si sono trovati di fronte ad una consegna speciale: 

"Poiché siete intraprendenti e fantasiosi e abbiamo visto che purtroppo la plastica è (e sta diventando sempre di più) un problema ambientale, quest’estate, oltre al mare, al sole e all’abbronzatura, dovrete trovare un po’ di tempo anche per... SALVARE il MONDO! Vi chiedo di pensare ad un modo per ridurre la quantità di rifiuti in plastica, e di scriverlo sotto forma di progetto.

Qualche idea:
• riutilizzo di bottigliette o oggetti in plastica per realizzare qualcosa di utile;
• iniziativa di sensibilizzazione;
...
E qui lascio spazio alle VOSTRE idee, che sicuramente saranno più originali delle mie. Potrà essere un’idea “in piccolo” oppure “in grande”. Dovrete, come detto, scrivere questa idea sotto forma di progetto, ed eventualmente concretizzarla con un prototipo o un modellino, da presentare alla classe in settembre."

Nel video che postiamo Jasdeep di 2^D propone un'idea molto interessante e spiega il modellino che ha realizzato nell'ambito dell'iniziativa "Planet or plastic". Di seguito potete leggere anche il racconto originale che ha scritto per porre ognuno di noi di fronte al problema ambientale della plastica. E tu cosa vorresti fare per il nostro pianeta?






La fine dell’umanità

Ciao, sono una tartaruga marina di 97 anni e ho visto il mondo cambiare davanti ai miei occhi.

Non è possibile credere a tutto ciò: le persone sono cambiate moltissimo nel giro di questi decenni.

Per la fine del pianeta l’uomo da la colpa alla plastica, che è solo una creazione della natura come noi animali, ma non vede le proprie colpe.

Io un giorno dovrò morire, pensando questo non ho paura della plastica, ma vedere una strage di miei compagni morire solo per causa dell’uomo e delle sue dannate creazioni non è meno di una tortura.

è stata madre natura a mettere l’uomo sul trono a dominare ed io non mi oppongo alla sua scelta, ma diventare così egoisti da non riuscire a vedere quello che ci circonda è un segno di distruzione.

La natura ha dato all’uomo le pietre ma è stato lui a trasformarle in armi, la natura gli ha dato le erbe ma è stato lui a trasformarle in veleno, la natura ha donato l'intelligenza a questa specie ma è stata quest’ultima responsabile del suo utilizzo per fare guerra.

è salita sul trono una creatura altruista e innocua ma una volta scoperto il potere e gli utilizzi questa si è trasformata in un mostro.

Noi animali non siamo nemmeno capaci di distinguere gente innocua da quella pericolosa. . . ma dicendo questo sono felice che anche se poca sulla terra un po’ di umanità ci è rimasta.

Però vedendo calare il numero di questa minoranza sulla terra, si può affermare che presto l’umanità scomparirà e non esito dire che questo pianeta che prima era un paradiso. . . presto si trasformerà in un campo di guerra dove la nostra fine sarà certa, ma pure quella dell’uomo lo sarà.


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Le "5R" di Carlotta

Nel suo video Calotta ci mostra invece la sua ricetta, fatta di "5R", per rendere i ragazzi più consapevoli dell'uso e dei danni della plastica. Riutilizzare, ridurre, riciclare, raccogliere, raccontare sono gli ingredienti per rendere il mondo migliore, ma questo non basta, se questi verbi rimangono un'abitudine solo per pochi. Infatti, come scrive nel suo progetto, solo "INSIEME POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA!"


clicca QUI per vedere il video

venerdì 16 ottobre 2020

Il galeone della mia vita: un viaggio alla scoperta di sé

di S. Golinelli

Le classi seconde della scuola secondaria di primo grado stanno affrontando nel programma di religione l'espansione del Cristianesimo che, grazie agli apostoli prima e ai grandi missionari poi, diventerà una realtà globale in viaggio verso le periferie geografiche ed esistenziali di ogni popolo ed ogni cultura. Il tema del viaggio è quindi molto importante, ma assume un significato ancora più speciale per dei ragazzi e delle ragazze che stanno vivendo il viaggio dell'adolescenza in un periodo come il presente, segnato dal ritorno a scuola in tempo di coronavirus. 
L'attività che è stata loro proposta è quella di diventare consapevoli di se stessi e dei punti di orientamento che li stanno guidando verso la crescita... come? Associando ad ogni parte di un galeone pirata un aspetto della loro vita. E il tesoro, naturalmente, è la scoperta del loro futuro.

Brando Benatti di 2^D ci svela la sua carta geografica per riuscire in questa impresa: siete pronti a partire con lui?! 






Un'autentica pirata, che vuole viaggiare per gli oceani, conoscere le creature che li abitano e diventare una biologa marina: segui il sogno di Benedetta di 2^A e scoprirai il tesoro di un cuore coraggioso e con mille interessi







venerdì 9 ottobre 2020

Una storia di ordinario cyberbullismo

Sara è una ragazza che ha appena terminato le scuole superiori: intelligente, amante della vita e con la passione per la scrittura, ma... come molti adolescenti come te, vittima del bullismo. 
Il prof. Golinelli le ha chiesto di mettere a frutto il suo talento e scrivere un racconto di fantasia, immaginandosi una storia di ordinario cyberbullismo per far riflettere i ragazzi della scuola secondaria di primo grado su quelle dinamiche di esclusione e violenza informatica che purtroppo, con l'era dei social, stanno diventando sempre più comuni. E' un modo per riflettere in classe sulla figura del cyber-bullo e della cyber-vittima, sull'utilizzo dei mezzi di comunicazione sociale, sui modi per uscire da quella terribile catena che molto spesso, per esasperazione, fa sì che la vittima si trasformi in ciò che ha subito. 
Il podcast che il nostro blog propone è letto dall'autrice, la quale ha scritto per i nostri ragazzi anche una bella lettera sul bullismo, che ti proponiamo di seguito.
E tu cosa pensi del cyberbullismo? Qual è il modo più intelligente e saggio per uscire da questa situazione? Parlane con i tuoi amici, con i tuoi genitori e con i tuoi insegnanti!






Lettera contro il bullismo

Caro amico e cara amica,

per un attimo immagina che sia seduta vicino a te, sono la tua compagna di banco. Quella persona che, quando non la conosci bene, guardi in modo un po’ strano e a cui rubi le penne. Spesso si parte con un “ma chi me lo fa fare?!” e si finisce col diventare grandi amici.

Purtroppo però devo dirti che a me non è sempre capitato. Non perché non sarebbe stato possibile, tutt’altro! Il problema erano le malelingue.

Sono sempre stata riservata riguardo a quello che penso sulle altre persone. Questo perché avevo paura di tagliarmi i ponti. Ci hanno pensato gli altri a farlo per me, dicendo alle persone cose che io solo molto teoricamente dicevo di loro.

Ci sono dei periodi in cui mi allontano da alcune persone, se no esplodo. Quello era il momento in cui a questo tipo di persone arrivavano all’orecchio i miei presunti giudizi.

Mi sono trovata da sola. Se tu in questo momento ti senti solo, non ti abbattere, stai solamente cercando attenzioni dalla parte sbagliata. Vedrai che se guardi bene, troverai un amico vero che non ti volterà le spalle. Se sei a scuola, invece, parlane con un professore che ti ispira fiducia… ti saprà consigliare come uscirne. Io, ad esempio, ne sono uscita cercando amici fuori e parlandone con alcuni miei professori.

Prima di trovare la luce in fondo al tunnel però, ho sofferto molto. Credevo che nessuno lo notasse e d’altra parte io non mi impegnavo per farlo vedere. Non volevo darla vinta a chi mi feriva. Un professore se n’è accorto. Ero interrogata e, per quanto avessi studiato, non ricordavo nulla. La situazione era pesante, perché chi mi feriva era interrogato con me e, ad ogni domanda che mi veniva fatta e a cui io non sapevo rispondere, cercava di infierire. Il prof. mi ha rimandata a posto: quando credevo che mi avrebbe dato il voto, ha aperto invece un colloquio lungo quasi due ore in cui mi ha detto che capiva la mia situazione e che mi avrebbe risentita un'altra volta. Da lì ho iniziato a rialzarmi, anche grazie alla sua spinta e ai suoi consigli.

Se stai infierendo su un tuo compagno ora, fermati. Non sai e non saprai mai quanto male tu gli stia infliggendo: spesso lasci delle ferite che poi non si rimarginano. Lo so, non sei tu e magari l’altro lo merita per non so quale macabro motivo tu ti sia messo in testa. Ma credo che nessuno si meriti di addormentarsi in lacrime, perché crede di non essere abbastanza.

E se ti succede, invece, di subire atti di bullismo, non ti sentire debole nel parlarne con qualcuno: a tutti può capitare. Hai solo bisogno che qualcuno ti dica che sei prezioso, perché – fidati- è così! A volte serve che qualcuno ci prenda per mano e ci faccia capire che non abbiamo solo cose che non vanno e che ci sono altrettante cose belle.

Alla base di tutto deve sempre esserci il rispetto. Non dico che ti devono stare simpatici tutti, non sarebbe realistico. Dico solo che trattare male una persona e umiliarla non è il modo migliore per sentirsi meglio. Prima o poi al suo posto ci potresti essere tu. Non è una frase fatta o una banalità, ma la realtà delle cose. Puoi essere un/una ragazzo/a in gamba, ma se cambi microcosmo, cambiano anche gli schemi e potresti trovarti tu nella situazione di cercare di non implodere sotto lo sguardo di tutti.

Sei ancora in tempo, tendi la mano a chi sai che sta male. Non sei uno sfigato, sei una gran bella persona. Fregatene del giudizio degli altri: fare squadra come classe significa far vedere a chi non lo sa ancora che c’è una via diversa. Una via più umana, che tutti possono prendere. Sta’ di meno dietro ad uno schermo e guarda più spesso negli occhi gli altri. Lo schermo disumanizza, gli occhi, se entrano in altri occhi, sanno far vibrare quelle corde dell’anima apparentemente invisibili.

Cari ragazzi, care ragazze, vogliate bene e fatevi voler bene da chi vi sta a cuore! Sono gli anni migliori della vostra vita, non fateveli rovinare e non rovinateli a nessuno.

La luce in fondo al tunnel si vede, ve lo assicuro, e pensate fuori dagli schemi: a volte, non è così male!

Con affetto,

Sara

sabato 3 ottobre 2020

Vuoi essere un blogger della scuola? Ti stiamo aspettando...

Stiamo cercando i giornalisti del futuro e forse fra questi ci sei anche tu! La scuola è iniziata e propone subito una bellissima iniziativa per mettere in luce i tuoi talenti nascosti. Se ami scrivere, fare video o registrazioni audio, se non puoi fare a meno di cantare o ballare, se sei bravissimo a disegnare, se ami le lingue o se qualcosa ti appassiona veramente, diventa un blogger ufficiale della scuola e aiutaci a far diventare più bello e interessante il nostro blog. Le iscrizioni ufficiali partiranno prossimamente, intanto riscalda il motore della tua fantasia e parla con un tuo prof.: sarà il capo redattore della sua materia e ti guiderà a realizzare una creazione originale, che troverà posto nelle nostre pagine!


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