Le attività formative sul bullismo sono cominciate anche quest'anno e uno dei linguaggi più belli per comunicare i concetti di cura, rispetto per la diversità, talento è quello della narrativa. Partendo da un racconto letto in classe, Martina di 1^A ha riscritto la sua personale favola, per ricordarci che a volte l'atto più coraggioso nella vita quotidiana è essere gentili con gli altri, anche con chi non se lo merita.
In un bosco sperduto nel Regno Fiorito, pieno di fiori e piante di ogni genere, c’era tra gli esseri di quel paese una specie di edera che si chiamava Martina. Questa era di una specie rara, piena di foglie appuntite ed arruffate: per questo nessuno le parlava e giocava con lei, a parte un’anziana edera che la considerava come sua figlia adottiva. Un giorno Martina chiese all’anziana edera perché nessuno la voleva, ma ella le rispose che non lo sapeva. In quel momento l’edera arruffata udì Petunia, una pianta molto vanitosa, dire a Campana che Martina era brutta e faceva male, perché era tutta attorcigliata e piena di foglie appuntite.
A quel punto la piccola edera disse alla vecchia amica quello che aveva sentito da Petunia e quella rispose che tutti hanno dei lati negativi, anche la stessa Petunia che era bella, ma era un po’ troppo vanitosa e antipatica. Quelli che sembrano i nostri lati negativi possono però essere utilizzati in modi migliori, persino per aiutare gli altri: tutti siamo diversi, unici e irripetibili.
In quel pomeriggio, quando tutti i fiori e le edere dormivano o si riposavano, Martina udì all’improvviso due uomini che dicevano che quella stessa sera avrebbero rubato il Fiore Principe, un fiore di color oro che valeva milioni di monete. All’udire queste parole, Martina con i suoi rami pieni di foglie pungenti avverti il Fiore Anziano, protettore del regno, punzecchiandolo, ma lui non si svegliava, allora ella si ricordò quello che aveva detto l’anziana edera e con tutta la sua forza imprigionò i due ladri. Dopo cercò di svegliare di nuovo il Fiore Anziano e gli raccontò quello che era successo.
Vedendo il suo atto di generosità e coraggio, tutti chiesero scusa a Martina per non averla invitata a giocare e alla fine ella accettò le scuse. Da quell’episodio in poi tutte le piante del Regno Fiorito fecero a gara per giocare con lei.